L’Agopuntura è un’antica pratica medica, propria della Medicina Tradizionale Cinese, che prevedo l’inserzione di sottili aghi di acciaio e rame, monouso e sterili, in determinati punti del corpo, al fine di promuovere la salute e il benessere.
La sua efficacia è riconosciuta anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che ne aveva consigliato l’utilizzo per una serie di patologie già dalla fine degli anni ’70.
Sono sempre più numerose anche le evidenze scientifiche che ne dimostrano l’efficacia, tanto che ormai l’agopuntura viene praticata in tutto il mondo e rappresenta una valida integrazione della medicina allopatica.
La medicina cinese considera l’uomo come un’entità complessa che non può essere divisa nelle sue varie componenti ma che va considerata nella sua globalità di corpo, mente e spirito.
Secondo tale visione non bisogna curare tanto la malattia quanto piuttosto il malato. I segni e sintomi di malattia sono infatti la manifestazione ultima di un disturbo più profondo e sono spesso paragonati alla fronda di un albero, il cui disturbo risiede primariamente nelle radici.
Il medico, quindi, non deve concentrarsi solo sulla patologia e i sintomi lamentati dal paziente, ma li deve inquadrare sul paziente stesso.
L’agopuntura è considerata praticamente priva di effetti collaterali. Del tutto occasionalmente possono manifestarsi senso di malessere e vertigine, del tutto transitori e che regrediscono rapidamente una volta rimossi gli aghi, o piccoli ematomi nei siti di inserzione degli aghi stessi.
Non esistono di fatto controindicazioni assolute alla pratica dell’agopuntura, ma si raccomanda la massima cautela in caso di gravidanza o di utilizzo di farmaci anticoagulanti.
In Italia l’agopuntura può essere praticata solo da medici abilitati e iscritti a un Ordine Professionale.